I dieci errori da non commettere quando si preprara un caffè napoletano
Per assicurarci pertanto un risultato finale impeccabile da poter servire agli ospiti di casa in totale tranquillità è necessario elencare ed analizzare gli errori più comuni che si commettono quando si prepara un tipico caffè napoletano.
La scelta della miscela
Il primo errore è la scelta del caffè stesso. Meglio sperimentare varie miscele fino a trovare quella adatta al proprio gusto. Un caffè corposo puù risultare sgradevole ma non perché sia effettivamente cattivo ma perché magari troppo intenso per i propri gusti. Trovato il proprio gusto preferito si dovrà porre attenzione alla conservazione della miscela. Il caffè viene tostato, subendo una sorta di cottura, quindi soffre l’umidità . Storicamente, il caffè più utilizzato a Napoli è la miscela robusta, dal sapore corposo e forte.
Caffè in chicchi
Nel caso in cui si scegliesse il caffè in chicchi si deve prestare molta attenzione non solo durante la macinazione ma anche prima. I chicchi in attesa di macinatura vanno conservati con attenzione. Infatti, contrariamente a quanto verrebbe spontaneo pensare, i chicchi di caffè si ossidano facilmente a contatto con l’aria (addirittura più facilmente di quando sono ridotti in polvere!). Quindi, è necessario procurarsi un contenitore che si chiuda ermeticamente da riporre in un luogo buio e asciutto. Se la casa è troppo calda, meglio riporre i chicchi di caffè nel frigorifero, in questo modo si manterranno più a lungo. Per un sapore più dolce e delicato è preferibile una tostatura media.
La grana della miscela
Sicuri di aver conservato bene la miscela di caffè? Per mantenere il sapore della miscela in polvere più a lungo, è meglio toglierla dal sacchetto e svuotarla in un contenitore con chiusura ermetica. A volte perù il problema è proprio la miscela. Quelle macinate in modo troppo fine perdono corposità più velocemente, per cui è preferibile optare per una non troppo sottile.
L’acqua
Sembrerà banale, ma se si sente un saporaccio nel caffè che si beve potrebbe essere dovuto proprio all’acqua utilizzata per prepararlo. Una volta appurato che la miscela non è andata a male, è necessario infatti controllare proprio l’acqua. Ad esempio la mancanza di pressione nei tubi o un eccessivo accumulo di calcare potrebbero essere le cause di una bevanda dal cattivo gusto. In linea generale, è meglio preparare il caffè con la stessa acqua che si beve: se si filtra quella del rubinetto, lo si deve fare anche per la caffettiera.
L’acqua nella caldaia non deve mai superare la valvola, ma fermarsi esattamente alla sua metà e in nessun caso dovrà fuoriuscire dal filtro.
Il consiglio: la bontà del caffè napoletano è sempre stata legata alla bontà della sua acqua. Gli ultimi dati sono più che confortanti: l’acqua che viene dai rubinetti delle nostre case è ottima, quindi il caffè non si prepara con l’acqua minerale.
La pulizia della moka
Un altro errore è quello di lavare la caffettiera con il detersivo. In questo modo, l’aroma del caffè risulta più amaro. Quando si acquista la moka nuova è meglio buttare sempre i primi caffè, in modo tale che quelli successivi siano più gustosi. In linea generale, la moka andrà sempre pulita e fatta asciugare all’aria. Ogni 30/40 caffè bisogna pulire in modo più accurato la caffettiera con uno spazzolino in modo che i fori non si otturino e se opportuno, cambiare la guarnizione. Se molto sporca, un buon rimedio è mettere la moka sul fuoco con acqua e bicarbonato.
Quando la moka nuova…
Con una macchinetta appena comprata non sarà mai possibile preparare un buon caffè. La moka deve letteralmente assorbire l’aroma della miscela, quindi dovrai usarla almeno una decina di volte prima che riesca a tirare fuori un caffè decente.
Il consiglio: se hai appena acquistato una nuova moka, preparala più volte caricandola con fondi di caffè. Ricorda inoltre che la moka non va mai lavata con il sapone, men che mai se all’aceto o al limone. L’aroma resterebbe infatti imprigionato nella macchinetta per poi passare al caffè rendendolo imbevibile. Per pulire la macchinetta sono sufficienti acqua tiepida e uno spazzolino a setole morbide che consentirà di eliminare qualsiasi deposito di caffè e di calcare.“
La fiamma giusta
Di certo non cambierà la giornata impiegare 1 minuto in più per fare bene il caffè. Un altro comune errore è infatti quello di riempire fino all’orlo la caldaia della caffettiera, è necessario rispettare il limite della valvola e non accendere il fuoco al massimo. Il trucco è proprio quello di far uscire lentamente la miscela, in questo modo si otterrà anche la schiumetta tipica del buon caffè.
Mescolare SEMPRE
Un altro errore riguarda il servire immediatamente il caffè quando esce dalla moka. Niente di più sbagliato. Quando il caffè risale nel recipiente della moka, non è perfettamente omogeneo. Vi sarà un caffè più corposo e una parte più acquosa in superficie. Basta mescolare il caffè dentro la moka con un cucchiaino per rendere il sapore perfetto amalgamando la prima parte più densa alla seconda con meno intensità .
Il colore
L’impatto visivo è fondamentale. Il caffè deve essere ‘a manto di monaco’ come diceva Sophia Loren nel film Questi fantasmi del 1967, tratto dall’omonima opera teatrale del grande Eduardo De Filippo; marrone, o meglio, quel marrone del saio dei monaci francescani.
La crema
Un altro errore simile a quello precedente è quello di servirlo sempre allo stesso modo e, anche questa, è un’abitudine che stanca. Per questo motivo, si puù prelevare una mezza tazzina di caffè, appena esce dalla moka, e montarla insieme allo zucchero con una forchetta o un cucchiaino per ottenere una cremina. Questa spuma dolce si puù porzionare nelle varie tazzine e cosଠricreare una crema stile espresso del bar. Aggiungere questa parte in superficie addolcisce leggermente il caffè, quindi dovrà poi essere zuccherato meno.
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